Carlo e Licia

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lunedì 12 febbraio 2024

La "collezione minima" di Zavattini (1959), 1

Centimetri 8x10, tassativa misura per far parte della raccolta di minidipinti inventata (1941) e curata assiduamente da Cesare Zavattini (1902-1989).

Questa passione non ha impedito a questo uomo di essere un individuo veramente poliedrico e innovativo nei molti settori di cultura e di creatività dei quali si è occupato e nei quali si è distinto nella sua lunga e fattiva esistenza.

Zavattini ha onorato il cinema come sceneggiatore e in generale quello italiano quale punto di riferimento teorico imprescindibile del cosiddetto "neorealismo". E' stato anche scrittore, poeta, commediografo, nonché giornalista. Come collezionista oltre alla propria raccolta ha contribuito a formare collezioni qualificate. E' stato persino soggettista di fumetti, come sottolinea con rilievo Wikipedia. Non poteva non essere anche pittore e – naturalmente – critico d'arte.

Personalmente lo conobbi in occasione della mostra presso "La Strozzina", dedicata nel maggio 1959 alla sua formidabile collezione in progress (superò i 2000 dipinti, allora ne furono catalogati da Nino Lo Vullo 1206), alla quale non coadiuvai inizialmente perché impegnato negli esami all'Università. Partecipai, però, all'allestimento finale dell'esposizione: uno dei più sorprendenti e divertenti della mia esistenza.

Maneggiare quei piccoli "capolavori", perché la maggior parte dei minidipinti lo erano veramente, era emozionante. Penso che l'eccentricità dell'esperienza avesse, per così dire, stimolato i pittori e gli uomini di cultura che dipingevano non professionalmente – come Eugenio Montale e René Clair – a esprimersi al meglio nell'inusitato esercizio di miniatori.

Questo post consiste nella riproposta del Catalogo edito da "La Strozzina" basato sullo scambio di lettere tra Zavattini e Carlo L. Ragghianti. Segue l'imponente elencazione delle opere ben curata da Nino Lo Vullo, segretario dell'Ente, nonostante le difficoltà oggettive espresse nella parte finale a p.55.

Lo scambio epistolare tra Zavattini e Ragghianti con le relative illustrazioni fu pubblicato anche in "Critica d'Arte" (n.32 mar.-apr. 1959, pp.121-128). Esso chiarisce esaurientemente l'importanza e l'originalità della raccolta.

Zavattini compie una sorta di atemporale storia della collezione con le sue svariate vicissitudini, concludendo con la convinzione che "è evidente che dei nostri pittori, famosi e oscuri, nessuno, davvero nessuno, è riuscito a ingannare sé e gli altri, malgrado la misura".

Ragghianti dichiara di aver cercare "di capire il perché della sua 'collezione minima'...ho cercato di dirlo e di spiegarlo a lei e a coloro che la vedranno ne 'La Strozzina' di Firenze..."; sottolinea che la collezione non è "una curiosità, per quanto d'eccezione, a un documento nel senso più autentico del termine". Quindi individua e analizza "altre caratteristiche della raccolta". Conclude argomentando che il progetto di Zavattini "poteva nascere soltanto nella sua testa fertile e generosa".

Intercalati al catalogo di Lo Vullo ho riprodotto una serie di tavole con autoritratti, estratti dalle altre centinaia di mini illustrazioni dei più noti pittori italiani ed anche stranieri incontrati da Zavattini. Queste illustrazioni provengono da un successivo (1969) volume dedicato alla "Collezione minima" dell'eccentrico personaggio di Luzzara, vanto nazionale certo non imbarazzante, la cui fama non fu certo come quella di cui godono attuali prepotenti urlatori televisivi.

Il citato volume del 1969 sarà oggettio di un altro post – meno corposo di questo – riguardante la "Collezione minima", la quale dopo la morte di Zavattini improvvisamente "è stata smembrata e messa sul mercato". Fortunatamente un nucleo consistente della raccolta è accolto e ora esposto al MAGI '900, museo fondato dal benemerito mecenate Giulio Bargellini, situato a Pieve di Cento in provincia di Bologna.

F.R. (15 gennaio 2024)





















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