Carlo e Licia

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sabato 18 settembre 2021

Anton Giulio Bragaglia, 1. Futurismo, fotodinamica. Carlo L. Ragghianti.

In questa nota redazionale si descrivono o si riproducono alcuni documenti che testimoniano la costante attenzione e gli studi di Carlo L. Ragghianti sul poliedrico personaggio che è stato Anton Giulio Bragaglia (1890-1960). Egli, infatti, fu dedito alla regia – teatrale e cinematografica – alla scenografia, al giornalismo, alla fotografia (nel senso di ispiratore più che di operatore); fu anche conferenziere, saggista, teorico e storico dello spettacolo. Fu considerato, oltre che artista, persino un profeta.

Per inquadrare il problema del fotodinamismo in rapporto a A.G. Bragaglia e C.L.R. ritengo pertinente riprodurre la scheda di Giovanni Fontana (da C.L.R. e il carattere cinematografico della visione, Charta 2000). Quindi nel saggio Fotodinamica futurista/fotografia ed arte, pubblicato su “SeleArte” (n.39, gen.-feb. 1959, pp. 2-10), cui in calce accludo la nota apposta dall'autore allo stesso testo ripubblicato in Arti della Visione – II – Spettacolo (Einaudi 1976), C.L. Ragghianti sostiene – a differenza della critica corrente – che il manifesto di Bragaglia (Fotodinamica futurista) “fu almeno altrettanto fondato e giustificato di … quello di Boccioni”; sottolinea anche l'originalità di Bragaglia, il quale “aveva inteso la piena dignità e la piena capacità estetica della fotografia”. Seguono alcuni esempi di fotografie di A.G. Bragaglia e la lettera del 24 febbraio che gli indirizza C.L.R. illustrando come egli le vuole esporre alla Biennale di Venezia. Riproduco anche due fotodinamiche degli anni Trenta conseguenti una ripresa futurista europea. Ritrovo e riproduco la fotocopia superstite del fax spedito a Marco Scotini nel 1999. Essa contiene la lettera (15 aprile 1960) con la quale C.L.R. informa Bragaglia delle proprie dimissioni dal Comitato di consulenza della Biennale perché ostacolava gravemente il progetto di Mostra storica del Futurismo, della cui realizzazione egli era stato in precedenza incaricato. Il regista comunica la propria solidarietà a R. il 21 aprile 1960 e il 4 giugno lo ragguaglia del suo atto concreto di ritiro dalla collaborazione della Biennale.

La Mostra storica del Futurismo, cui dedicheremo un apposito post, è stato un progetto elaborato con approfondita cura e concluso in un'ottica di “impianto storico-critico, tutto per visione, originale e notevole”, scrisse l'autore. C.L.R., infatti, dedicò particolare attenzione – dato anche il groviglio di documentazioni contraddittorie e confuse, talora – che ne avevano ostacolato una netta, e reale, ricostruzione storico-critica attendibile. C.L.R. tenne molto al progetto e molto restò deluso dal non poterlo realizzare concretamente, visivamente. Mio padre non poté nemmeno leggere la sentenza del tribunale di Roma, che nel febbraio 2004 stabilì che “l'unico padre del movimento artistico denominato 'Fotodinamismo' è Anton Giulio Bragaglia”, come da lui precocemente stabilito.

Circa quattro mesi dopo la morte di A.G. Bragaglia, R. comunica a Nicola De Pirro (1898-1969; fascista della prima ora, quindi Direttore generale dello Spettacolo fino al 1963) la propria adesione al costituendo Centro Studi Bragaglia. Seguono tre lettere della figlia adottiva Antonella Vigliani Bragaglia riguardanti il Centro Studi da lei promosso.

Il saggio Lo Spettacolo automatico di C.L. Ragghianti pubblicato in “Critica d'Arte” (n.45, mar.-apr. 1960, pp.57-67) – dal quale ho estrapolato la postilla riguardanti la danza, che ripubblicherò in un post specificamente investito dall'arte tersicorea – è dedicato “a la memoria di Anton Giulio Bragaglia”. Vi si indaga una problematica che interessò C.L.R. per tutta la vita, con l'intento di dare autonomia espressiva, artistica allo spettacolo automatico e meccanico, considerato generalmente come imitazione. Si riproducono anche le illustrazioni di “automatismi” storici pubblicate nella stesura del medesimo testo in Arti della Visione – II – Spettacolo (1976) e due pagine di appunti per la stesura del testo; quindi alcuni “orologi” del XVI secolo da una collezione di Lucerna, poi due miniature con automatismi da Al-Jazari Kitob, e un automa da Le diverse e artificiose macchine, 1588.

Il 10 maggio 1962 la signora Vigliani Bragaglia ringrazia Ragghianti per l'invio del saggio “che illumina ed interpreta con affinità d'intenti vicende ed esigenze del teatro spettacolo a Lui caro”. Il ottobre 1970 C.L.R. risponde alla figlia di Bragaglia, che gli ha spedito la nuova edizione di Fotodinamica, con precisazioni e informazioni preziose sul suo rapporto personale con Bragaglia. Per la nota pagina Bolla e la fotodinamica futurista (in “Critica d'Arte”, n.73, 1965) si rimanda al nostro post del 2 aprile 2020.

Il saggio Movimentismo di Bragaglia è l'ultimo scritto di Carlo L. Ragghianti concernente questo argomento visivo del fotodinamismo pubblicato in Arti della Visione – II – Lo Spettacolo (Einaudi, 1976) da dove lo riproduco. 

Ricordo che anche in Mondrian e l'arte del XX secolo (1962) è contenuto un paragrafo sulla Fotodinamica (p.184) e che il "Futuriamo" vi è diffusamente indagato. Subito dopo il testo sulla Mostra storica del futurismo in "Critica d'Arte" (n.172-174, lug.-dic. 1980, di prossima postazione) nella rubrica "SeleArte" C.L. Ragghianti pubblica la nota Fotodinamismo e fotospiritica che qui riproduco dopo i testi in Arti della Visione - II. Riporto alla fine del post tre pagine di appunti (1929) di C.L.R. sul testo di A.G.B. Del teatro teatrale ossia del teatro, che Marco Scotini espose nella Mostra di Lucca (2000).

Il rapporto personale tra Ragghianti e Bragaglia è stato cordiale per la soddisfazione reciproca di avere incontrato e conosciuto una personalità capace di comprendere le proprie ricerche e le proprie attività non convenzionali. E' stato anche un rapporto breve, giacché A.G.B. morì nel finire del 1960. Si conobbero quando l'attività del regista e studioso aveva praticamente concluso il suo percorso creativo; mentre invece C.L.R. era immerso in un turbinio di azioni ordinarie e straordinarie, di studi e ricerche.

A questo post ne seguirà un altro incentrato esclusivamente su Anton Giulio Bragaglia. Ciò per meglio determinare e verificare la multidisciplinarietà, non sempre lineare, di un cinquantennio di, se non frenetico quasi, lavoro. Quindi proporremo una serie di documenti quali esempi dell'originalità del lavoro intellettuale di Bragaglia, organizzatore e promotore culturale al quale in mondo dello spettacolo ha dovuto molto.

F.R. (26 luglio 2021)



Da "SeleArte", n.39, gen.-feb. 1959.



Da "Critica d'Arte", n.45, pp. 57-67.
Da Arti della Visione, II, Spettacolo (Einaudi, Torino 1976):
Appunti (1929) di C.L. Ragghianti sul testo Del teatro teatrale di A.G. Bragaglia.




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