Carlo e Licia

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giovedì 28 aprile 2022

Corrado Verga: "Pirgologia e 1. Storiografia dell'architettura, 2. Urbanistica". Commenti e contributi di Carlo L. Ragghianti.

Il post riguarda la branca degli studi architettonici pertinente castelli e fortificazioni. Pirgologia è un termine coniato dall'autore dei due saggi che pubblichiamo. Essi sono seguiti da una corrispondenza di carattere metodologico rivolta da Carlo L. Ragghianti a Corrado Verga. Di questo studioso cremasco si sa che è nato nel 1923 e morto presumibilmente prima del 1989.

Nel fascicolo di "Arte lombarda" (n.90-91, 1989, pp.178-182) la direttrice Maria L. Gatti Perez pubblica un ricordo di Corrado Verga e svolge la cronistoria dei suoi studi. Il primo periodo ci informa che: "Nato a Crema il 26 gennaio 1923 Corrado Verga dopo la maturità classica si iscrive a Lettere all'Università Cattolica. Passa poi ad Architettura al Politecnico di Milano senza peraltro riuscire a portare a termine gli studi. Dotato di una cultura considerevole nel campo della Storia dell'Arte in genere, della Storia dell'Architettura in particolare, si forma una ricca biblioteca affiancata da una raccolta di libri antichi d'architettura e disegni d'architettura. Suo primo campo d'indagine è la città natale: il Duomo in particolar modo, al cui restauro negli anni Cinquanta/Sessanta collabora attivamente in qualità di Ispettore Onorario ai Monumenti".

Apprezzo di apprendere che Verga, come me, non ha concluso gli studi universitari per dedicarsi alle proprie ricerche, cosà insoddisfatte.

Circa i due saggi Storiografia dell'architettura e pirgologia ("Critica d'Arte", n.81, 1966, pp.55-60) e Urbanistica e pirgologia ("Critica d'Arte", n.90, 1967, pp.57-61) la Gatti Perez scrive: "Così pure in due studi comparsi in "Critica d'Arte" rispettivamente nel 1966 e nel 1967 il Verga propone un significato autonomo in senso storico e scientifico per la branca specialistica della fortificazione, rilevando come questa con i problemi connessi abbia suscitato e raccolto attributi particolari di specifica natura e svolgimento da ogni campo delle nozioni umane: dalla topografia alla legislazione, dalla sociologia alla religione, dalla tecnica costruttiva alla scultura e pittura, dalla letteratura alla strategia; proponendo conseguentemente il raggruppamento di queste singolari sostanze del tema fortificatorio per la creazione di una nuova scienza storica per la quale suggerisce la denominazione "pirgologia". La stessa scelta ubicativa del luogo dove impiantare un agglomerato residenziale umano trae la sua origine dal presupposto della duplice possibilità di difesa non solo dagli aggressivi umani, ma anche dagli agenti naturali, quale ad esempio lo smaltimento delle acque piovane: una forma secondaria ma talvolta assai importante di difesa dagli agenti naturali che determina un inevitabile rapporto con il problema fortificatorio". Mentre di due altri articoli di Verga ("Critica d'Arte", n.134, 1974, pp.35-52 e n.135, pp.37-62) che nel blog abbiamo ricordato nel post del 15 ottobre 2017, la direttrice ricorda: "La collaborazione a "Critica d'arte", la prestigiosa rivista diretta da Carlo Ludovico Ragghianti, continua nel 1974 con altri studi rilevanti nell'ambito della storia del pensiero e della prospettiva.

Giotto e compagni. "Optic Art": un lungo saggio uscito in due numeri della rivista, 134 e 135, prende spunto dalla ben nota opera di Gioseffi su Giotto architetto, proponendo una storia dell'architettura che per essere dipinta, scolpita o semplicemente disegnata o comunque non costruita, potrebbe essere definita come figurativa e le cui correlazioni inerenti con la storia dell'architettura reale – già perseguite dal Ragghianti e approfondite dall'indagine del Gioseffi – inducono il Verga a un'attenta e sistematica e metodica ricerca intorno alle scelte formali di Giotto".

Nella commemorazione di Verga sono anche ricordati e commentati gli altri suoi contributi a "Critica d'Arte":

  • "Centri storici". Conservazione e progresso (n.104, 1969, pp.67-72);

  • L'architettura dell'Arco di Castelnuovo (n.137, 1974, pp.37-62);

  • L'architettura della Flagellazione di Urbino (n.145, 1976, pp.7-19; n.147, pp.31-44; n.148-149, pp.52-59);

  • Un pavimento di Piero? (n.151, 1977, pp.100-115);

  • La prima prospettiva di Brunelleschi, 1 (n.154-156, pp.71-83); 2 (n.157-159, 1978, pp.119-132).

Curiosamente manca da questa elencazione l'articolo L'avvio del Battistero Ambrosiano ("Critica d'Arte", n.172-174, 1980, pp.41-50). Questo testo è assente nella Bibliografia su Corrado Verga che allega la Gatti Perez. Ciò fa pensare a due ipotesi: o Verga stesso lo abbia spuntato dalla propria produzione in considerazione del fatto che ormai si era allontanato dalla rigorosa metodologia di Ragghianti, oppure per lo stesso motivo l'abbia cassato la direttrice lombarda.

Quanto sopradetto mi obbliga a riportare – dopo gli articoli di Verga – la corrispondenza di Ragghianti con lo studioso, dalla quale si può evincere la crescente delusione e lo sconforto di C.L.R. nei confronti della opacità e sordità metodologica e critica del Verga, imbozzolato in un suo orizzonte tecnologico e sociologico. Egli si estranea ancor pi+ dal rigore delle analisi critiche confrontandosi con un fenomeno unico e universale quale fu il Brunelleschi. Proprio quanto C.L.R. aveva fornito con Brunelleschi. Un uomo un universo una chiave di lettura estremamente dissonante con la koiné e originale anche nelle fattispecie tecniche e tecnologiche totalmente inedite e di non facile comprensione restando allineati agli argomenti della tradizione.

Purtroppo questo tipo di distacco prima critico e poi personale di fronte all'originalità di C.L.R. con Verga si conferma quale costante in alcuni studiosi che non potevano ammettere la superficialità, l'obsolescenza delle loro convinzioni radicate frutto di formazioni arretrate o – il che è stato ancor peggio quando si è verificato – di orgoglio egocentrico indisposto al confronto dialettico delle idee, collegato con altre divergenze, talora politiche o evidentemente "freudiane".

F.R. (3 aprile 2022)

lunedì 25 aprile 2022

Carlo L. Ragghianti: Tempo sul tempo, 1 - Croce e il mio lavoro - Un trentennio di lavoro - Cinema e cultura.

Tempo sul tempo, 1. (1970)

Croce e il mio lavoro (1984)

Un trentennio di lavoro (1965)

Cinema e cultura (1965)

 


Tempo sul tempo, 1.


Estratto da “Critica d'Arte”, n.112, lug.-ago. 1970, questa memoria autobiografica è uno dei più citati e, si presume, letti scritti di C.L. Ragghianti. Mi sembra opportuno perciò immetterlo in rete, in modo da poter essere letto e consultato senza ricorsi in biblioteca.

Nonostante sia stato pressato da insistenti richieste di concludere Tempo sul tempo, 1, C.L.R. non 



dette seguito a questo progetto (come sembrerebbe indicate il n.1 dopo il titolo). Mi sono chiesto varie volte se ciò non sia dipeso da “spirito di contraddizione”, difetto in me suo figlio riscontrato. Dato che dai genitori si ereditano tanti aspetti genetici – pregi e difetti – potrebbe darsi quindi che questa attitudine mentale di ripulsa a fronte di richieste – in certi casi avvertite come impositive – operasse anche in C.L.R.

F.R. (25 marzo 2022)

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domenica 17 aprile 2022

Arte Moderna in Italia 1915-1935 - Testi dei Critici, 38. Pier Carlo Santini (ROSAI) 1.

 


Post Precedenti:

1. RAFFAELE MONTI ( I ) - 16 giugno 2018
2. IDA CARDELLINI (LORENZO VIANI) - 28  settembre 2018 
3. UMBRO APOLLONIO (NATHAN, BIROLLI) - 19 settembre 2019
4. MARCELLO AZZOLINI (GUERRINI, CHIARINI, VESPIGNANI). 6 ottobre 2019
5/I. FORTUNATO BELLONZI (BOCCHI, D'ANTINO). 12 novembre 2019
5/II. FORTUNATO BELLONZI (MORBIDUCCI, SAETTI). 28 dicembre 2019
6. ALDO BERTINI (CREMONA, MAUGHAM C., PAULUCCI). 22 gennaio 2020.
7. ANNA BOVERO (BOSWELL, CHESSA, GALANTE). 5 febbraio 2020.
8. SILVIO BRANZI (SCOPINICH, BALDESSARI, NOVATI, SPRINGOLO, RAVENNA, KOROMPAY, ZANINI). 23 febbraio 2020.
9. GIOVANNI CARANDENTE (COMINETTI, MARINI). 4 marzo 2020.
10. ITALO CREMONA (REVIGLIONE). 7 maggio 2020.
11. ENRICO CRISPOLTI, I (BALLA, EVOLA, ALIMANDI, BENEDETTA). 2 aprile 2020.
12. ENRICO CRISPOLTI, II (COSTA, DIULGHEROFF, DOTTORI, FILLIA). 6 aprile 2020.
13. ENRICO CRISPOLTI, III (ORIANI, PANNAGGI, PRAMPOLINI, MINO ROSSO), 10 aprile 2020.
14. RAFFAELINO DE GRADA I (BOLDINI, ANDREOTTI). 22 giugno 2020.
15. RAFFAELINO DE GRADA II (BERNASCONI, CARPI, CARENA, FUNI). 6 luglio 2020.
16. ANTONIO DEL GUERCIO (MAZZACURATI, MENZIO, RICCI). 8 agosto 2020
17. TERESA FIORI (INNOCENTI). 1 settembre 2020.
18. CESARE GNUDI (FIORESI, PIZZIRANI, PROTTI). 2 ottobre 2020.
19. VIRGILIO GUZZI (MANCINI, CAVALLI, MONTANARINI, PIRANDELLO). 19 novembre 2020.
20. MARIO LEPORE (DEL BON, LILLONI). 21 dicembre 2020.
21. LICISCO MAGAGNATO (NARDI, PIGATO, FARINA, TRENTINI, ZAMBONI, BERALDINI, SEMEGHINI). 21 gennaio 2021.
22. CORRADO MALTESE (GERARDI). 4 marzo 2021.
23. FRANCO MANCINI (PANSINI, NOTTE, BRESCIANI, CRISCONIO, CIARDO, GATTO, VITI).  3 aprile 2021.
24. GIUSEPPE MARCHIORI, 1 (ROSSI, LICINI). 3 maggio 2021.
25. GIUSEPPE MARCHIORI, 2 (SEVERINI, SPAZZAPAN). 28 maggio 2021.
26. MICHELANGELO MASCIOTTA, 1 (LEGA, VENNA LANDSMANN, CALIGIANI, COLACICCHI). 7 giugno 2021.
27. MICHELANGELO MASCIOTTA, 2. (DE PISIS, PEYRON, LEVASTI, CAPOCCHINI). 18 giugno 2021.
28. GIAN LORENZO MELLINI. (VITTORINI, SALIETTI, SANI, DE JURCO, BUGIANI). 23 luglio 2021.
(Il numero 29 sarà prossimamente pubblicato).
30. ALESSANDRO PARRONCHI (CARLINI, MOSES LEVY). 14 settembre 2021
31. GIACINTO NUDI. (RAFFAELE CASTELLO). 16 agosto 2021.
32. GUIDO PEROCCO (CADORIN, MARTINI, MOGGIOLI, PELLIS), 1. 23 ottobre 2021
32bis. GUIDO PEROCCO (ZECCHIN, CAVAGLIERI, GARBARI, CAGNACCIO DI S. PIETRO), 2. 6 novembre 2021
33. AGNOLDOMENICO PICA (DEPERO, BOLAFFIO, MARTINI, SIRONI, D'ALBISOLA, GHIRINGHELLI, USELLINI). 16 dicembre 2021
34. ATTILIO PODESTA' (MERELLO, RAMBALDI, SACCOROTTI). 24 gennaio 2022
35. GIUSEPPE RAIMONDI (ROMAGNOLI, BERTOCCHI, COLLIVA, CORAZZA) con Appendice 1946, del 16 febbraio 2022. 13 febbraio 2022
36.  MARIO RIVOSECCHI(RICCARDI). 8 marzo 2022
37. MARIO ROSCI(BONFANTINI). 14 marzo 2022


Innanzi tutto voglio ricordare che Pier Carlo Santini è stato il primo allievo accademico di Carlo L. Ragghianti. Non il primo laureato, vuoi perché al momento dell'insediamento di C.L.R. trovò a Pisa alcune laureande allieve di Marangoni (ricordo per tutte Fammietta Gamba e Giuliana Nannicini), vuoi perché l'iter della tesi su Giambologna fu lungo e tormentato soprattutto a causa di vicende non accademiche. E' stato il primo allievo Pier Carlo, ed è rimasto per mio padre il prediletto per tutta la vita, senza nessun rammarico per la scelta di Santini di tenersi alla larga dall'Università. Scelta coraggiosa ma pagante, giacché PCS è stato un maestro eccezionale presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara.

Circa questa scheda premetto che talvolta succede – da anziani soprattutto – di rifare un lavoro, di scrivere un testo, allestire una preparazione editoriale nella realtà già effettuata da noi stessi in precedenza. Oppure, benché nota, un'altrui realizzazione, riproporla in una inconsapevole variante. Per fortuna, iniziando ad impostare questa scheda su Pier Carlo Santini – adulto amico della mia infanzia, esempio e talora maestro nella gioventù, punto di riferimento culturale e sodale nella maturità – mi sono accorto in tempo che buona parte del mio progetto era superato perché già pubblicato su "Luk" e in altre fonti documentarie. Ragion per cui accantono i miei propositi sostituendoli con quei materiali analoghi di fatto in questa scheda della nostra rivisitazione della mostra Arte Moderna in Italia 1915-1935. Ricordo anche che lo scopo principale di questa serie è

quello di mostrare – oltre a quelli del Catalogo del 1968 – testi e immagini di opere d'arte nuovi e diversi, aggiuntivi e complementari, in modo da renderli accessibili e gratuiti a chiunque si rivolge ad internet, giacché è nostro fermo convincimento che la cultura deve essere agevolata il più possibile. Che senso avrebbe, infatti, nominare, fare critica su un artista se le immagini del suo lavoro sono poche, costose in libri spot, sempre le solite e persino quasi sempre a pagamento? (Per non dire delle "infinite" opere d'arte giacenti in caveaux bancari a frescheggiare nel buio più isolante e antitetico all'immagine!).

Un capitolo a sé meriterebbe la notevole – per qualità e per quantità – aneddotica riguardante il personaggio Santini, ma questa non è certo la sede idonea. Inoltre, gli aneddoti se non adeguatamente contestualizzati possono risultare sì divertenti ma fuorvianti e controproducenti per il soggetto.

A prescindere da altre considerazioni restano i fatti importanti per cui PCS (acronimo con cui lo si indicava a Milano) va ricordato come uno degli storici e critici d'arte più dotti e originali della sua epoca, nonché come esperto princeps della valutazione dell'immensa quantità di tale – autentiche e non – dipinte o attribuite a Ottone Rosai. Di conseguenza PCS andrebbe certamente tenuto presente nella considerazione critica dei molteplici fenomeni artistici di cui si è occupato. Invece mi pare di constatare che la sua presenza ed analisi critica siano, se non proprio dimenticate, accantonate al di là delle inevitabili cancellazioni dovute al trascorrere del tempo.

martedì 12 aprile 2022

"Les Critofilms” di Carlo L. Ragghianti.

A Parigi, nell'Auditorium del Museo del Louvre, nel maggio 1994 si tenne una confortante retrospettiva di tutti i critofilm realizzati da Carlo L. Ragghianti. In questa occasione fu edito anche il catalogo che riproduciamo integralmente, anche in considerazione del fatto che questa pubblicazione costituisce un'introduzione soddisfacente circa la problematica filmica originale diffusa da C.L.R. nell'ordinario costume della critica d'arte per immagini in movimento.

Tutti gli autori dei testi e dei contenuti delle singole pellicole sono noti ed editi in Italia e di non difficile reperimento. Pe ciò che pertiene i singoli critofilm, voglio ricordare il volume innovativo curato da Valentina La Salvia, la quale ha trascritto tutte le sceneggiature e selezionato puntualmente la sequenza delle immagini di ciascun filmato. Il libro, di notevole impegno editoriale e di eccellente resa visiva, è stato pubblicato da Fondazione Centro Studi sull'arte Licia Collobi e Carlo L. Ragghianti di Lucca, che ne cura la distribuzione e la vendita tramite il suo Ufficio editoriale. Un unico appunto al volume, dovuto a mia deformazione professionale: non è indicata la data di edizione.

Nella prima e nella quarta di copertina dell'elegante volumetto francese è riprodotta la Cappella Medicea di S. Lorenzo a Firenze vista dall'alto, cioè dall'apice della cupola. Si ottiene così una visione unica del progetto e delle sculture di Michelangelo e di quelle del modesto Montorsoli. Questa immagine, ripeto unica, fu fatta riprendere da Carlo L. Ragghianti – al momento con un occhio bendato per trauma incidentale e conseguente diplopia – il quale era salito di persona lungo l'esterno della cupola fino al tamburo (imbracato come uno scalatore di 

montagna, sostenuto e guidato da due pompieri) per constatare dall'alto ciò che Michelangelo soltanto – e i manutentori della cupola – avevano potuto fin'allora vedere: la proiezione dall'alto del progetto del Maestro. Credo che poi il solo operatore Ventimiglia abbia avuto il coraggio di ripetere l'ascensione e filmare il rischioso, inedito e strepitoso punto di vista.

In merito a questo volume francese ricordo che in “SeleArte” (IV s., n.20, 1994; fascicolo postato in questo blog il 9 novembre 2017) esso è stato parzialmente riprodotto e commentato.

Il volume Arti della visione – I – Cinema (Einaudi, 1975; edizione definitiva del libro edito nel 1952 con il titolo Cinema Arte figurativa, più volte ristampato con varianti) dedica la parte finale alla sezione: Critica d'arte, film sull'arte, critofilm d'arte (pp. 225-265). In quelle quaranta pagine sono riportati – talora con piccole varianti e aggiunte – praticamente tutti gli scritti di Carlo L. Ragghianti in merito al Critofilm, parola, non si scordi, coniata dall'autore per differenziare i propri filmati dai documentari d'arte, che spesso contengono ben poco di critico o problematico.

Nel tempo avevo estrapolato in copia dai carteggi individuali, alcune lettere di C.L.R. riguardanti i suoi critofilm. Questa raccolta epistolare sull'argomento non è certamente né completa né sistematica, però rappresenta un campione abbastanza valido delle problematiche affrontate da Carlo L. Ragghianti dal 1953 al 1974. Queste corrispondenze sono state postate il 4 aprile 2022 nella rubrica “Alla rinfusa, Au Hasard, Random – Corrispondenze, 2”.

F.R. (19 marzo 2022)

venerdì 8 aprile 2022

Pittura fiamminga del Quattrocento, 2.

  Precedenti 


1. Storia della pittura. Presentazione di Carlo L. Ragghianti: 17 aprile 2020 
2. Storia della pittura. "Il Quattrocento Europeo” di Licia Ragghianti: 20 aprile 2020 
3. La pittura spagnola del Quattrocento: 25 novembre 2021 
4. Pittura dell'Europa settentrionale e orientale nel Quattrocento: 20 dicembre 2021.
5. Pittura francese del Quattrocento: 13 gennaio 2021.
6. Pittura del Quattrocento in Germania e nell'Europa centrale: 18 febbraio 2022.
7. Pittura fiamminga del Quattrocento, 1: 28 marzo 2022


lunedì 4 aprile 2022

Sui CRITOFILM di Carlo L. Ragghianti.








  • Alberto Mortara (8 ottobre 1953);

  • Alberto Mortara (1954);

  • Alberto Mortara (1955);

  • Alberto Mortara (10 febbraio 1957);

  • Riccardo Musatti (8 marzo 1958);

  • Egidio Ariosto (3 novembre 1958);

  • Egidio Ariosto (stessa data);

  • Mario Verdone (14 novembre 1959);

  • Riccardo Musatti (24 luglio 1960);

  • Nino Zucchelli (10 agosto 1961);

  • Significato del critofilm (1964);

  • Alberto Mortara (10 maggio 1966);

  • Attestato a Carlo Ventimiglia (8 novembre 1967);

  • Ornella Bandini (17 novembre 1967);

  • Umberto Delle Fave (10 ottobre 1970);

  • Ernesto G. Laura (4 luglio 1974);

  • Maruzza Capaldi (3 aprile 1982);

  • Alberto Mortara (22 novembre 1989);

  • da Alberto Mortara (13 dicembre 1989);

  • Antonio Costa (11 gennaio 1986);

  • Campanotto editore (1986);

  • Giovanni Maggia (15 novembre 1996);

  • Roma 4-6 aprile 2001.


In questa seconda postazione di "corrispondenze” sono state riunite lettere e altre documentazioni riguardanti i critofilm di Carlo L. Ragghianti. La raccolta non è certo completa sull'argomento; rappresenta soltanto ciò he ho riunito nel tempo sull'argomento, generalmente in copia da fotocopia destinata a dossier su personalità o su altri argomenti. Ritengo comunque che questi documenti prevalentemente epistolari rappresentino un valido campione delle problematiche affrontate da C.L.R. tra il 1953 e il 1982 e dopo dal sottoscritto.

Mi debbo scusare per la pessima riproduzione di alcune fotocopie. Esse sono il risultato di una delle tante truffe tecnologiche cui siamo soggetti, passivi ed impotenti: il fatto che esse sbiadiscono e si deteriorino nel tempo a fronte della vantata identità permanente all'originale. D'altra parte mi duole importunare il personale della Fondazione Ragghianti, dove è conservato l'Archivio, al quale – naturalmente – può rivolgersi chi avesse bisogno di copie ben leggibili.