E' morto quasi mezzo secolo fa l'autore di queste vignette, che riproduco tra quelle osservate e conservate insieme ad altri autori da Carlo L. Ragghianti, estraendole da “Paris Match”; e invece le altre da me ritagliate da altre pubblicazioni italiane. Ciò accadde non soltanto per la loro qualità di figurazione, a anche per il dirompente umorismo noir delle battute e la potenza delle scene mute, spesso di irresistibile, sublimata deformazione del mondo reale.
L'apprezzamento particolare di C.L.R. – il quale aveva un senso dell'umorismo assai contenuto – per questo vignettista penso si possa accostare a quello spiccato che egli manifestava per Buster Keaton come maschera di altissima qualità, però non universale e formalmente originale come Chaplin.
Il famoso vignettista Wolinski (1934-2015), nella prefazione alla raccolta Dessins inedits (1991) ricorda così il grande collega e maestro: “Bosc se ne fregava di tutto con la meticolosa serietà di un bimbo che smonta un orologio a pendolo”. Mi viene in mente ciò che ci raccontò una volta zia Erminietta del suo fratello minore – C.L.R. – il quale da bambino smontava tutte le apparecchiature che gli era possibile trovare.
Per la conoscenza di Bosc, fragile personaggio segnato da una esperienza militare evidentemente traumatica ed aliena alla sua sensibilità, ritengo utile e sufficiente la biografia realizzata dalla Fondazione Franco Fossati, la quale si occupa del fumetto e della comunicazione.
Le vignette di Bosc, mute, in francese o in italiano, qui riprodotte sono approssimativamente in ordine cronologico da prima del 1955 al 1968. Come sopra scritto, la loro provenienza prevalente è dalla rivista di cronaca e costume francese “Paris Match”, organo – in questo periodo – ancora molto utile per avere una informazione molto ben illustrata della cronaca storica, politica e sociale contemporanea, in un'ottica – ovviamente – francese. Le altre opere di Bosc provengono da settimanali italiani che hanno cessato la pubblicazione.
Ho operato la scelta di inserire, tra gli altri, un post di “alleggerimento” per i motivi in precedenti occasioni illustrati: v. Trez (28 novembre 2020); Hoviv (31 maggio 2021); Cappiello (28 luglio 2021); Alnold e Gulbransson (31 novembre 2021).
A maggior ragione oggi che, mentre scrivo, è in corso una ingiustificabile guerra unilaterale della Russia contro l'Ucraina, reputo che un momento di distensione mentale e di apprezzamento visivo teso all'humour di qualità, per di più sottilmente antimilitarista, come quello creato da J. M. Bosc, può costituire una pausa all'orrore e al dolore di
trovarsi in guerra. Mi auguro, infine, che quando questo post verrà pubblicato, la presente orripilante devastazione e le drammatiche vicende dell'aggressione proditoria all'Ucraina – libera, indipendente e democratica – si trovino almeno in fase di decorosa e giusta conclusione.
F.R. (1 marzo 2022)